domenica 2 dicembre 2007

Ogni tanto ritorno

Se alzo gli occhi
al cielo
vorrei essere un'aquila
per farmi accarezzare
il corpo dall'aria gelida;
se guardo un prato
d'autunno
vorrei essere quella foglia
per lasciarmi cadere dal ramo
e farmi coccolare dal vento...
ma se guardo dentro di me
cosa vorrei essere?

ora voglio "regalarvi" un passaggio dall' "Antologia di Spoon River"...l'epigrafe di Dorcas Gustine

Dorcas Gustine

I was not beloved of the villagers,
But all because I spoke my mind,
And met those who transgressed against me
With plain remonstrance, hiding nor nurturing
Nor secret griefs nor grudges.
That act of the Spartan boy is greatly praised,
Who hid the wolf under his cloak,
Letting it devour him, uncomplainingly.
It is braver, I think, to snatch the wolf forth
And fight him openly, even in the street,
Amid dust and howls of pain.
The tongue may be an unruly member--
But silence poisons the soul.
Berate me who will--I am content.


Dorcas Gustine

Non ero amato da quelli del villaggio,
ma tutto perché non avevo peli sulla lingua,
e affrontavo chi m'insultava
con una protesta diretta, senza nascondere o nutrire
segreti rancori o rammarichi.
È molto lodato il gesto di quel ragazzo spartano,
che nascose il lupo sotto il mantello,
e si lasciò divorare, senza un lamento.
È più coraggioso, credo, strapparsi il lupo di dosso
e combatterlo apertamente, magari per strada,
tra polvere e urla di dolore.
La lingua sarà forse un organo ribelle-
ma il silenzio avvelena l'anima.
Mi biasimi chi vuole-io sono contento.