Ed eccomi qui..
dopo qualche giorno di distanza da questo blog torno a farvi il riassunto di cosa mi accade..
mamma mia alle volte quando faccio queste introduzioni mi faccio paura ^_^
comunque..tornando a noi..
chi di voi segue questo blog (c'è qualcuno che lo fa ve lo giuro!) si sarà accorto che il vecchio titolo...so che non vi ricordate qual era quindi ve lo dico io, era "Bisbigliando nel vento"..
dicevo che il vecchio titolo che tutti si ricorderanno è stato sostituito da uno nuovo "La felicità è reale solo se condivisa"..in effetti non sembra proprio un titolo ma una massima..ecco infatti è una massima e nello specifico è tratta dalle scene finali del film che dà il titolo a questo post
"Into the wild"...
se volete vedere il trailer cliccate pure sul link qui sopra...
il film è un inno alla semplicità e descrive la ricerca della felictità tramite la fuga dal mondo civilizzato, dai suoi schemi e dalle sue priorità: la carriera, il denaro e chi più ne ha più ne metta...
un film che va guardato e capito, un film molto interessante anche se a tratti può sembrare lento..ma è giusto così..
la colonna sonora del film è di Eddie Vedder che firma il suo primo album da solista..tutte le canzoni sono spettacolari con dei testi sentiti e profondi..
davvero molto bello...
ve lo consiglio, se avete due ore e venti minuti liberi guardatelo perchè a me è piaciuto davvero..
perchè scrivo oggi? e perchè intitolo il post come il film? perchè ora sto per propinarvi una poesia che il protagonista recita a sua sorella pochi giorno prima di partire verso il suo entusiasmante viaggio alla scoperta di se stesso e dei suoi limiti..
la poesia è di Sharon Olds..leggetela, è davvero carina, per ora ho solo la versione originale in inglese perchè non l'ho ancora tradotta..appena la traduco ve la posto in italiano così faccio felici tutti..intanto eccola qui...
I Go Back to May 1937
I see them standing at the formal gates of their colleges, I see my father strolling outunder the ochre sandstone arch, the red tiles glinting like bent plates of blood behind his head, I see my mother with a few light books at her hip standing at the pillar made of tiny bricks with the wrought-iron gate still open behind her, its sword-tips black in the May air,they are about to graduate, they are about to get married, they are kids, they are dumb, all they know is they areinnocent, they would never hurt anybody.I want to go up to them and say Stop, don't do it--she's the wrong woman, he's the wrong man, you are going to do things you cannot imagine you would ever do, you are going to do bad things to children,you are going to suffer in ways you never heard of, you are going to want to die. I want to go up to them there in the late May sunlight and say it,her hungry pretty blank face turning to me,her pitiful beautiful untouched body, his arrogant handsome blind face turning to me,his pitiful beautiful untouched body,but I don't do it. I want to live. I take them up like the male and female paper dolls and bang them together at the hips like chips of flint as if to strike sparks from them, I sayDo what you are going to do, and I will tell about it.
Sharon Olds